Nel vasto mondo del marketing, il posizionamento risulta quasi sempre un argomento scomodo da trattare: un po’ perché sono esistite ed esistono differenti definizioni e approcci al processo, ma soprattutto perché il posizionamento, così come d’altra parte tutto ciò che riguarda la brand identity, fa parte del marketing strategico cioè quel marketing che per definizione non si vede. Ecco quindi che se parliamo dell’indicizzazione di un sito web, del packaging di un prodotto o del design di un catalogo tutto ci sembra molto chiaro, mentre se parliamo di posizionamento non sappiamo bene cosa aspettarci, se non (tante) analisi di mercato e decisioni prese intorno a un tavolo. Molte aziende, quando decidono di implementare una strategia di marketing, si focalizzano sulla bellezza del proprio logo e del biglietto da visita ma non sanno – o dimenticano – quanto queste faccende siano in realtà la fase finale di un processo importantissimo iniziato molto prima. Chi sono i miei clienti? Qual è veramente il mio mercato? Chi sono io come azienda? Quali sono i miei valori? E i miei punti di forza? Se non ho chiare le risposte a queste domande, qualsiasi attività di marketing operativo rischia di diventare inutile se non persino controproducente.
Questi tre aspetti sono i cardini intangibili del vostro business, ciò che vi identifica come azienda. Definiteli e usateli come base per il vostro posizionamento
Guardate al mercato, ai vostri potenziali o reali clienti. Chi sono e quali sono i bisogni che volete o state risolvendo?
Analizzate i competitor e potenziali entranti nel mercato: prendete atto dei loro punti di forza e giocate sulle loro debolezze per creare la vostra unicità
Uno degli aspetti più importanti del posizionamento consiste nel definire internamente chi è l’azienda. Questo quesito può sembrare facile per le start up o le imprese relativamente giovani, mentre spesso risulta complicato per aziende consolidate, magari di grandi dimensioni. Pensate: di cosa mi occupo? Qual è il mio core business? La mission dovrebbe essere il meno tecnica possibile: immaginate di dover spiegare di cosa si occupa la vostra azienda ad un vostro amico e che lui non solo debba solo capirlo, ma si debba anche emozionare e coinvolgere nel sentirlo! Si passa poi alla vision: quali sono i vostri obiettivi futuri? Qual è la vostra visione nel lungo periodo? Si sta parlando di sogni futuri, quindi per definizione la vision non deve essere definita quanto la mission. Arriviamo infine ai valori. Come sapete c’è modo e modo di fare qualsiasi cosa, tanto più che molto spesso la differenza non è cosa si fa ma piuttosto il come viene fatta. Quali sono i vostri valori? Qual è l’etica che supporta il vostro operato?
Solo una volta definito chi siete avrete la giusta consapevolezza per aprirvi al mercato.
Una volta conclusa l’analisi interna si passa all’esterno, ovvero al mercato. A meno che non siate dei produttori di penne, sappiate che il target “tutti” non è mai un vero target (ma anche sulle penne ci sarebbero dei dubbi): rivolgersi a una clientela universale infatti implica che non esistono elementi di differenziazione tra gruppi di individui, confermandosi anche nei fatti una strategia dispersiva e con pessimi risultati. Trovare il vostro segmento di mercato significa capire quali sono i bisogni che il vostro prodotto o servizio riesce a colmare. Possono essere bisogni pratici e funzionali, ma nella società di oggi al bisogno prettamente funzionale si uniscono altri bisogni relativi al campo delle emozioni (accettazione sociale, senso di pulizia, sicurezza) o dei simboli (tradizione, libertà, famiglia).
Conosci i competitor, quali sono i loro punti di forza, che target riescono ad attrarre a sé e come si comportano. Non solo competitor ma anche potenziali entranti, coloro che al momento non sono vostri diretti competitor ma hanno tra i loro asset la potenziale capacità di rispondere ai bisogni dei vostri clienti. Chi l’avrebbe detto Canon che un telefono le avrebbe soffiato quote di mercato?
Questo per dire che per quanto il posizionamento sia un’attività strategica, questo non significa che le analisi e le decisioni ad esso legate siano aleatorie e prive di fondamento. Il piano strategico deve essere sempre supportato da dati oggettivi e analisi di mercato relative al settore di riferimento, al comportamento dei consumatori e al loro profilo socio-psico grafico, cercando una soluzione di posizionamento di brand che non solo sia coerente con l’azienda ma che sia soprattutto redditizia!
Se hai veramente compreso l’importanza del posizionamento e vorresti del supporto da professionisti del settore, contattaci. Siamo specializzati in marketing strategico e brand identity e saremo felici di analizzare con te le tue specifiche necessità e di supportarti in questa fase critica!