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Social

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Cosa sono e come usarli

Chi sono e come usarli per il tuo business



Stare sui social è un’impresa ardua, un po’ perché numericamente si stanno ampliando e quindi non esiste più una scelta di default; un po’ perché, nel frattempo, cambiano continuamente: modificano le interfacce con gli utenti, modificano i formati dei contenuti, modificano l’accesso alle impostazioni e così via.

Anche quindi con le migliori intenzioni, tutti coloro che si siano confrontati con i social sia lavorativamente che come utente finale saranno d’accordo nel dire che in un mondo fluido come questo fare una panoramica rigida e chiara non è mai possibile al 100%. Cerchiamo quindi di fare una fotografia realistica di ciò che è la situazione social in Italia attuale, consapevoli però che da un momento all’altro il Mark Zuckerberg di turno potrà apportare qualche piccola miglioria, anche solo modificando lo swipe di Istagram per poi rimetterlo esattamente come era prima (cosa che comunque ha creato un malcontento generale non indifferente).

I social media per il tuo business.

Stare sui social è un’impresa ardua, perché si stanno ampliando e perché cambiano continuamente
Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn, YouTube, Spotify

Facebook

Prima piattaforma in Italia per quantità di iscritti e prima piattaforma che sta sentendo gli effetti negativi di questo ampliarsi di scelta social, iniziando così una tendenza in calo abbastanza importante a livello internazionale. Se prima infatti l’utente medio prendeva come riferimento questo media, aprendolo e controllandolo più volte al giorno, ora questo legame si è affievolito lasciando a Facebook la parte marginale del tempo utente. Conseguentemente, anche la pagine stanno registrando un stop del tasso di crescita degli iscritti, passando da tassi medi di circa il 12% a 0,1 o 0,2%. Tra i motivi di questo arresto troviamo sicuramente lo scandalo 2018 sulla privacy e la crescita delle fakenews che hanno indebolito l’attendibilità della piattaforma, ma soprattutto il fatto che sia un luogo ormai “overcrowded”, sovrappopolato sia di persone che di contenuti: dopo l’entrata soprattutto di utenti adulti, i giovani italiani si stanno spostando nuovamente alla ricerca di altri luoghi virtuali più “puliti”, dove ricercare la propria nicchia e i propri contenuti.

Facebook rimane comunque vincente dal lato aziendale per quanto riguarda le pubblicità: i dati raccolti dal social infatti permettono di segmentare in maniera precisa il proprio target, mostrando le proprie iniziative ad un gruppo di persone maggiormente sensibili all’offerta… una manna per il proprio investimento pubblicitario!

Instagram

L’eterno secondo in Italia e nel mondo sta aprendo le ali e crescendo sempre di più. Partito come una piattaforma fotografica incentrata sui vip e sulle abitudini di vita e di consumo di questa classe (viaggi, moda, spa e cosmesi, ristorazione…), oggi sta attraendo anche utenti più adulti ed eterogenei, capaci di proporre contenuti sempre più di qualità su arte e cultura, business e mondo scientifico ma mantenendo sempre un’attenzione al visual che è propria di questo media. Il grande punto di forza di Istagram sono soprattutto le stories, che vengono utilizzate dagli utenti giornalmente come una sorta di diario personale e che hanno in se esagerate potenzialità per il business!

Inserzioni video o fotografiche condivise sulle stories ti permettono non solo di essere presente in uno scorrimento immagini che i tuoi prospect guardano almeno due volte al giorno, ma ti permette di analizzare i dati statistici e scoprire la copertura e i feed del tuo video… un investimento relativamente basso con un’analisi ROI quasi immediata.

Twitter

Per dichiarazione stessa di uno dei dirigenti del social si pone come “information network” e non “social network”. Le amicizie e le esperienze personali infatti, a differenza degli altri social, acquistano un ruolo marginale, incentrando l’importanza sul contenuto e l’informazione vera e propria. Proprio per questo motivo Twitter è stato preso d’assalto da giornalisti e opinionisti, i quali hanno visto nella piattaforma la possibilità di condividere in maniera facile e immediata contenuti di prima mano, e soprattutto di conoscere importanti news quasi in tempo reale.

Se sei un’azienda, il consiglio è di valutare bene se ne vale la pena analizzando la tipologia di contenuti che tendi ad esternare: sono informativi o prettamente promozionali? Se sei una start up con un’innovazione tecnologica importante o una Ong che vuole far conoscere la quotidianità dei luoghi in cui opera, Twitter può fare per te! In generale comunque si pone come piattaforma utile per ottenere contatti con i giornalisti e informarsi sulle news e il loro andamento tramite l’utilizzo degli hashtag (gli originali!)

I
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media

Nel fluido dei social network fare una panoramica rigida e chiara non è mai possibile al 100%

Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn, YouTube, Spotify

LinkedIn

A differenza di quanto si vocifera, LinkedIn non è utile solo per chi cerca lavoro ma anche in ambito business.

Un po’ come facebook, esso permette di creare la propria pagina aziendale, valorizzando però l’ambito prettamente lavorativo – un po’ piu specifico e serioso rispetto al predecessore. Pur non avendo ancora sviluppato mirabolanti opzioni di feed, è comunque un luogo virtuale in cui esserci e curare la propria immagine, soprattutto se l’azienda lavora in ambito B2B.

Una comunicazione efficace in linea con i propri valori e la propria immagine coordinata può far colpo sul direttore acquisti di un’azienda cliente, ma può anche dare alla vostra realtà un’immagine piu affidabile e desiderabile per attirare futuri dipendenti e collaboratori.

YouTube

Le persone sempre di piu ritornano a volere la qualità: non piu un contenuto scarno e veloce quindi, ma uno piu pregno di significati e di conseguenza piu lungo.

È proprio in questa cornice che Youtube ha ripreso forza dopo un periodo di calo, riaffermandosi come piattaforma di contenuti di qualita su argomenti di nicchia, ma anche come piattaforma di intrattenimento e vero proprio social per le diverse community. Perché non cavalcare questo trend anche in ambito business?

A differenza delle inserzioni, creare contenuti per Youtube può risultare costoso, anche solo in termini di tempo: la qualità in effetti esige un certo livello di attenzione sia a livello contenutistico che a livello di qualità video.

Spotify

Sì, perché da piccolo juke box portatile Spotify si è aperto alle community e soprattutto… alle aziende!

Dopo l’entrata in borsa, la start app svedese ha intenzione di lasciare maggiore spazio alle inserzioni. Attraverso la possibilità di usare il content targeting e le numerosi impostazioni di misurazione offerte da Spotify, potrai selezionare il pubblico specifico al quale vuoi arrivare e successivamente quantificare l’impatto del tuo messaggio.

Ma non solo! Alle pubblicità dirette si possono unire anche playlist aziendali da poter condividere con i propri consumatori piu fedeli: un modo nuovo per entrare nelle orecchie delle persone e veicolare in modo universali i propri valori e il proprio mood. Non c’è bisogno di essere Nike o Coca Cola… se sei una piccola palestra o un centro benessere veicolare l’atmosfera del tuo business e facile e soprattutto gratis!

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